“The Last of Us” un gioiello di videogioco

Esistono dei giochi destinati a restare nella storia. Signori e signore questo è The Last of Us. Riportato allo splendore grazie alla sua doppia rimasterizzazione su Playstation 4. Sono passati anni dalla sua uscita e sia il 4k che il prezzo contenuto (29€ su Amazon) lo rendono un acquisto obbligatorio per chiunque ami il genere. Certo telefilm come The Walking Dead hanno iniziato a tirarla troppo per le lunghe annoiando un po’ i telespettatori. “The Last of Us” è però diverso. Ti emoziona, ti fa incazzare, ti fa commuovere, ti diverte.

 

Negli ultimi anni, il genere horror-zombie (mi riferisco a cinema, TV, fumetti e videogiochi) è un bel po’ inflazionato vedi The Walking Dead, Resident Evil, World War Z e Warm Bodies solo per citarne alcuni; questo titolo, di cui parlo come fosse un film, però ha un appeal differente. Già dai primi filmati, infatti, era possibile intravedere la profondità dei personaggi, la bellezza delle ambientazioni e, soprattutto, una trama con gli attributi. Gli sviluppatori, i Naughty Dog, sono ormai diventati famosissimi nel panorama dei videogiochi per la console di casa Sony, un sinonimo di qualità. Ogni nuovo titolo supera quello precedente: Uncharted docet.

Micro-accenni alla trama

Nel preciso istante in cui si preme il tasto “Start” ci si vede proiettati in un mondo post-apocalittico, un mondo in cui un fungo cordyceps (tra l’altro realmente esistente) muta infettando gli esseri umani trasformandoli in una sorta di zombie, decretando di fatto la fine del sistema sociale. Proprio quest’ultima caratteristica è il punto cardine di The Last of Us, i mutanti passano quasi in secondo piano. Ben più terribili saranno gli uomini stessi oramai organizzati in bande, ma a farla da padrone sarà il rapporto che si instaurerà tra i protagonisti e di cui non svelerò nulla.

I protagonisti

Sono il punto focale della storia. Per la prima volta non vestiremo i panni di super soldati, ma di Joel, un uomo qualunque, ed Ellie, una ragazzina di quattordici anni, entrambi poco avvezzi alla battaglie. Lo scopo non sarà quello di cercare lo scontro, ma di evitarlo. Non sono due pistoleri, né due star del wrestling. Proprio per questo motivo durante gli scontri saranno sempre percepibili i limiti naturali di entrambi.
Un’altra cosa che mi ha colpito è la violenza. Per quanto ci si ritrovi immersi in scene crude, si ha costantemente la sensazione che i protagonisti ne siano vittime, un tocco questo che dona ancora più umanità e che aiuta lo spettatore ad un’ancora più semplice immedesimazione.

Le ambientazioni e la colonna sonora

I paesaggi ricordano molto quelli di The Walking Dead: una natura selvaggia che prepotentemente si riappropria degli spazi rubatigli dall’uomo. Magnifici sono i grattacieli oramai divenuti giardini verticali; splendido vedere, come in Io sono leggenda, branchi di animali muoversi indisturbati per le città. Stupenda la contrapposizione della natura che si espande mentre il mondo degli esseri umani rimpicciolisce. E cosa dire della musica principale realizzata da Gustavo Santaolalla?

In sintesi

Mai prima d’ora mi era capitato, per un videogames, di saltare dalla sedia durante un colpo di scena, mai prima d’ora mi era capitato quel luccichio agli occhi (Per intenderci, quello della serie: «Ma che fai, ti sei commosso?» «No, è che mi è finito qualcosa nell’occhio!») a seguito di una scena commovente.

Consiglio a chiunque abbia una PS3/PS4 l’acquisto di questa perla destinata a fare la storia delle console. The Last of Us è destinato a diventare una pietra miliare nel mondo dei videogames, un punto di riferimento per ogni titolo del genere.

Continuo a sperare in una trasposizione cinematografica perché, qualora dovessero annunciarla, andrei di corsa al botteghino a fare la fila per il biglietto.

Colgo l’occasione per mostrarvi il teaser trailer presentato al Playstation Experience 2016 di The Last of Us: Part II. Buona Visione

Adesso non hai scuse, devi giocare il primo episodio prima che esca il secondo.