Il Pianeta delle Scimmie: Storia della saga originale

Una delle saghe cinematografiche che più ho amato è senza dubbio “Il Pianeta delle Scimmie”. Le sale cinematografiche in questi anni hanno accolto, tra alti e bassi, numerosi reboot.
Ma quanti di voi conoscono e/o hanno visto gli episodi della saga originale? Come ha avuto inizio questa guerra tra gli umani e i primati?

Il Pianeta delle Scimmie più che un romanzo è un monito. La natura da, la natura prende.

Cornelius : Guardati dalla bestia uomo, poiché egli è l’artiglio del demonio. Egli è il solo fra i primati di Dio che uccida per passatempo, o lussuria, o avidità. Sì, egli uccide il suo fratello per possedere la terra del suo fratello. Non permettere che egli si moltiplichi, perché egli farà il deserto della tua casa. Sfuggilo, ricaccialo nella sua tana nella foresta, perché egli è il messaggero della morte.

Era il 1973 quando lo scrittore francese Pierre Boulle scrisse il romanzo distopico: Viaggio a Soror. Da allora ne è passato di tempo e da quel romanzo è nata una delle più prolifiche e longeve saghe cinematografiche. Se vogliamo essere precisi “Planet of the Apes” è la prima saga nella storia del cinema.

  • Il Pianeta delle scimmie (Planet Of The Apes), 1968
  • L’altra faccia del pianeta delle scimmie (Beneath The Planet Of The Apes), 1970
  • Fuga dal pianeta delle scimmie (Escape From Planet Of The Apes), 1971
  • 1999 – Conquista della Terra (Conquest of the Planet of the Apes), 1972
  • Anno 2670 – Ultimo atto (Battle for the Planet of the Apes), 1973

Chiunque fosse interessato invece all’acquisto del libro (che inserirò di certo nella mia guida ai romanzi post-apocalittici) può trovarlo su Amazon a questo indirizzo (finalmente nella sua nuova ristampa)

Il Pianeta delle Scimmie (1968)

Anno 1972,  l’equipaggio dell’astronave Icarus composto da George Taylor e i suoi colleghi Landon, Dodge e la signorina Stewart  partono per un lungo viaggio interstellare che li condurrà in unalocandina7-338x480 nuova parte dell’universo, alla ricerca di un nuovo pianeta da colonizzare e popolare. La durata stimata della missione è 700 anni e per questo motivo l’equipaggio viene messo in stasi mediante l’utilizzo dell’ibernazione. Tutto procede per il meglio fino a quando la navicella viene catturata dall’orbita di un piccolo pianeta sconosciuto che l’attira a sé fino a farla precipitare in un lago. Non tutti ce la faranno, la signorina Stwart perirà nell’impatto. Per evitare il rischio annegamento, i superstiti utilizzano un canotto di salvataggio in dotazione e riescono a mettersi in salvo. 

Faranno ben presto una scoperta sconcertante, sul pianeta in cui si trovano non sono soli. Gli esseri umani non sono in cima alla scala evolutiva, anzi vivono come animali, non hanno linguaggio che permette loro di comunicare e sono costantemente braccati dalla specie che domina il pianeta: le scimmie. Durante le sue disavventure Taylor sarà più volte aiutato da Cornelius e Zira, due primati diversi dagli altri, più interessati a studiare e comprendere questo nuovo tipo di essere umano che ad ucciderlo. Il povero astronauta, braccato, sarà costretto a fuggire nella speranza di poter fare ritorno a casa, ma sta per fare una triste scoperta…

Avete presente la campagna pubblicitaria messa in atto dalla Disney per Star Wars? Ebbene è il 1968 e manca un decennio al primo episodio di Guerre Stellari. Il Pianeta delle Scimmie oltre ad essere, come ho già avuto modo di dire in precedenza, la prima saga cinematografica, vanta un altro primato: il mondo impazzì letteralmente per le scimmie del film. Se oggi siamo abituati a vedere le truppe imperiali girare per le nostre città a fare pubblicità al film, negli anni 60 le città furono invase dalle scimmie. Erano chiamate a partecipare a spot pubblicitari, a dare il via a partite di football etc.
C’è da dire che le maschere erano fatte davvero bene. Il trucco per gli attori richiedeva ore ed ore per essere messo a punto. Inutile dire che proprio il makeup valse al film  l’oscar più altre nomination.

Differenze con il libro

Il libro di Pierre Boulle era in realtà un volume molto piccolo e per questo motivo diverse sono state le differenze con il film.

Stupenda e geniale la colonna sonora, indimenticabile il brano realizzato da Lalo Schifrin: Ape Shuffle

Tim Burton tentò nel 2001 di riproporre nei cinema il remake del Pianeta delle Scimmie, molto simile al primo film ma stroncato dalla critica a tal punto che dovette abbandonare il progetto del secondo episodio. Peccato perché, dal finale del primo, la storia sembrava promettere un riavvicinamento, seppur parziale, alla trama del libro.

Diversi sono stati anche i tentativi di mescolare le carte in tavola con i prequel, a mio avviso non all’altezza anche se ben girati:

  • Nel 2011 con L’alba del pianeta delle scimmie
  • Nel 2014 con Apes Revolution

L’altra faccia del pianeta delle scimmie (1970)

Anno 1970, è la volta del primo sequel. Il titolo originale è Beneath the Planet of the Apes. Dopo aver scoperto che in realtà non c’è via di fuga dal pianeta perché è la Terra del futuro, Taylor e la sua nuova compagna tentano la fuga attraversando la zona proibita. A seguito di un cataclisma però Taylor viene risucchiato da una voragine, lasciando sola Nova. Nel frattempo dal cielo precipita una seconda navetta stellare inviata dal Pianeta Terra i cerca dei membri dell’equipaggio della Icarus. L’unico dell’equipaggio che ne esce incolume è Brent. Anch’egli convinto di essere atterrato su un pianeta alieno. 

Brent incontra Nova, ma entrambi saranno catturati dalle scimmie. La prigionia non dura molto ed entrambi si rifugiano all’interno di una grotta, scopriranno ben presto di essersi nascosti in quello che è l’ingresso di un mondo sotterraneo ospitato in quella che una volta era  la metropolitana di New York. Brent comprende quindi di essersi sbagliato, non è un pianeta alieno, è la Terra del futuro!

Questo mondo sotterraneo è popolato dall’ultimo gruppo di umani per così dire civilizzati. Hanno poteri telepatici, venerano come un dio un ordigno atomico. Mentre i telepati interrogano Brent, i sotterranei vengono invasi dalle scimmie ed è a questo punto che con i loro poteri gli umani attivano il conto alla rovescia della bomba. È la fine di tutto. Il pianeta viene distrutto.

Il film, nonostante offrisse al pubblico degli spunti di riflessione, non fu acclamato dalla critica, ma gli incassi spinsero la produzione ad effettuare un terzo episodio.

Fuga dal Pianeta delle Scimmie (1971)

Poco prima dell’esplosione del pianeta, Zira e Cornelius riescono a mettersi in salvo utilizzando la navicella di salvataggio della Icarus (quella del primo episodio per intederci). Durante il viaggio, a causa dell’onda d’urto dell’esplosione atomica, vengono spinti all’interno della stessa anomalia spaziotemporale che ha condotto gli astronauti nel futuro, naturalmente percorrendola al contrario vengono trasportati nel passato nel 1973, negli Stati Uniti per la precisione. Siamo in Guerra Fredda e i due scimpanzé  vengono messi in gabbia come animali comuni dall’esercito americano, le autorità temono che i due siano parte di qualche esperimento russo per l’esplorazione spaziale. Le tre scimmie vengono messe sotto l’osservazione di due veterinari, Stephanie Branton e Lewis Dixon, ai quali i due decidono di non rivelare la loro capacità di parlare né del futuro scenario post-apocalittico del pianeta delle scimmie. Da qui iniziano le disavventure dei due primati. Zira e Cornelius fuggono, vengono catturati…fuggono di nuovo.

Il tutto ha un sapore di già visto e in effetti è così, si ha quasi la sensazione di una trasposizione al rovescio di ciò che è accaduto a Taylor quando è precipitato nel futuro. L’epilogo finale poi più che un colpo di scena somiglia ad un’escamotage architettato al fine di continuare la saga.

Nonostante tutto però il film ricevette ancora una volta pareri favorevoli da parte di pubblico e critica. Da annoverare i tempi record per la realizzazione della pellicola. Le riprese durarono infatti solo 6 settimane.

1999 – Conquista della Terra (1972)

Il percorso low budget intrapreso dalla produzione per Fuga dal Pianeta delle Scimmie si fa più marcato in 1999 – Conquista per la Terra, resta comunque un film da vedere e i fan della nuova saga legata al reboot apprezzeranno senz’altro i punti in comune che hanno le due vicende parallele.

Cesare: “Luridi esseri umani!”

Siamo nel 1991…aspetta, qualcosa non quadra! Eh si avete capito bene: 1991! La distribuzione italiana infatti decise di dare un titolo altisonante con dentro una data che nulla aveva a che vedere col film. Complimenti!

Tanti anni sono passati da quando, prima di morire al fianco di Cornelius, Zira mise in salvo suo figlio Cesere. Diventato adulto Cesare inizia a seminare i semi di quella che sarà la sua rivolta contro il genere umano. Troppe scimmie vivono in gabbia, troppe sono state uccise e per questo Cesare insegnerà loro ad utilizzare oggetti e li educherà alla guerra. Inizia uno scontro epocale, gli esseri umani perdono la guerra ed è a questo punto che gli animali si dimostrano di essere più umani degli esseri umani, l’epilogo infatti è tutt’altro che scontato. Proprio quando sembra che Cesare possa mettere fine al genere umano questo decide di fermare la guerra pronunciando questo memorabile discorso:

“Per ora… Metteremo da parte il nostro odio… Metteremo da parte le nostre armi. Abbiamo attraversato la lunga notte dei fuochi e coloro che erano nostri padroni adesso sono nostri servi! E noi, che non siamo esseri umani, possiamo permetterci di dimostrarci umani! Il destino è volontà di Dio e se il destino dell’uomo è quello di essere dominato, è volontà di Dio che venga dominato con pietà e comprensione. Quindi… Vi risparmiamo la nostra vendetta, perché stanotte abbiamo assistito alla nascita del Pianeta delle Scimmie!”

Grazie alla politica del low budget il film si assicurò ancora una volta dei buoni incassi, anche se la critica lo stroncò a causa delle vicende oramai trite e ritrite. Per questo motivo la produzione decise di finanziare l’episodio finale. Non lo avesse mai fatto…

Anno 2670 – Ultimo atto (1973)

Stendiamo un velo pietoso sull’ultima pellicola della saga. Stroncato dalla critica e bistrattato dal pubblico. Forse con la parola ultimo atto intendevano proprio quell’atto.

Insieme all’Armata Potëmkin questo film si candida ad essere una delle più grandi cagate pazzesche concepite dalla razza umana. Solo per questa pellicola avremmo meritato di essere invasi e distrutti dalle scimmie. Il film è un’accozzaglia di cose senza senso. Cercherò quindi di riassumere brevemente.

Il film viene raccontato attraverso dei flashback. La trama è più o meno questa:

Anno 2670, un orango che si fa chiamare Il Legislatore inizia a raccontare ciò che accadde dopo la rivolta di Casere. Del suo ruolo di paciere per porre fine alle faide tra esseri umani e scimmie. Questa posizione sfocia in una battaglia interna. Da un lato il gorilla Aldus che vorrebbe la supremazia dei primati, dall’altra Cesare che vorrebbe una società con pari diritti. La battaglia tra i due diventa talmente cruenta che miete tra le vittime anche il figlio di Cesare, Cornelius, così chiamato in onore del padre. 

Una scimmia non ucciderà mai un’altra scimmia

Accecato dal sentimento di vendetta, Cesare uccide Aldus e decreta la fine delle ostilità. Finalmente uomini e scimmie possono vivere in pace. Il film si chiude con una inquadratura alla classe del Legislatore, una classe composta per l’appunto da piccoli scimpanzé e bambini. Il mondo è cambiato. Cesare ha vinto.

“Anno 2670 – Ultimo atto”  è purtroppo la conclusione peggiore che la saga potesse avere. Un film bizzarro e senza idee.

 

In conclusione il Pianeta delle Scimmie avrebbe meritato sequel migliori, ma resta in ogni caso una delle saghe cinematografiche più affascinanti di sempre.